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Il Parco dell’Uccellina tra spiagge e trekking immersi nella macchia mediterranea. Il parco si può visitare a piedi, in bicicletta, in canoa e in carrozza.
Il territorio su cui si estende il Parco della Maremma copre circa 18.000 ettari, di cui 8902 ettari di area protetta e 9.097 di area contigua, all’interno di 3 Comuni: Grosseto, Magliano in Toscana e Orbetello. Dista solo 40 minuti da Castiglione della Pescaia. Da nord a sud, lungo circa 30 km di costa, il Parco della Maremma va da Principina a Mare sino a Talamone e comprende la foce del fiume Ombrone. E’ un territorio incontaminato incastonato tra colline e spiagge.
L’area protetta è stata istituita nel giugno del 1975 e rappresenta il primo Parco Regionale istituito in Toscana.
Il paesaggio naturale del Parco è caratterizzato da una varietà di ecosistemi dove trovano l’habitat ideale una incredibile quantità di specie vegetali ed animali: le dune, la macchia mediterranea, i boschi di lecci e le aree di pineta, sino alle zone umide e le aree di pianura.
Il complesso dei Monti dell’Uccellina è caratterizzato da rilievi modesti, solo per altitudine, dove un manto di alberi e arbusti come i lecci, corbezzolo e lentisco copre quasi uniformemente per oltre 3.000 ettari le colline, che con la sommità di Poggio Lecci raggiungono la quota di 417 metri sopra il livello del mare.
Molte le specie di fauna presente tra cui anche il Gatto selvatico, molti rapaci nidificano in questa zona come il Gheppio, il Falco pellegrino e il Lanario. I sono anche molte specie di invertebrati e di anfibi come la Rana Verde, il Tritone Crestato, il Tritone Punteggiato, e di rettili come la Biscia dal Collare, le Testuggini d’Acqua.
La macchia mediterranea che degrada verso il mare cede il posto alla garitta, caratterizzata dalla presenza di Rosmarino, Erica, lentisco e Cisti.
Le pinete sono il risultato di un’intensa opera di forestazione operata dall’uomo nel corso dei secoli. Ne è un esempio la Pineta Granducale che copre quasi uniformemente, per circa 600 ettari, l’area compresa tra il fiume Ombrone, il mare e le pendici delle colline. Nel suo sottobosco, in cui pascola il bestiame brado, si trovano specie sempreverdi come il Ginepro coccolone, il Lentisco, il Mirto e nidificano il Lodolaio e la Ghiandaia marina.
La costa all’interno del Parco della Maremma si estende per 25 km da Principina a mare fino a Talamone e ricomprende la foce del fiume Ombrone a nord di Marina di Alberese. È una costa molto varia caratterizzata da spiagge sabbiose con ampie dune come a Collelungo e a Principina, baie come Cala di Forno e scogliere a picco come nel tratto di costa verso Talamone.
Nel 1532 Don Pedro di Toledo, viceré di Napoli, decise di iniziare la costruzione di nuove torri d’avvistamento per la difesa delle coste ed emanò un’ordinanza in proposito, ma il progetto non ebbe un gran seguito.
Solo dopo la sconfitta della flotta spagnola in prossimità di Tunisi, avvenuta nel 1560, si pensò a un intervento su base territoriale.
Invece, nel territorio del Granducato le torri di avvistamento furono edificate quando Cosimo I, concordando con la linea di condotta spagnola, inviò in Maremma i suoi ingegneri militari.
Terminata l’epoca delle incursioni dei corsari, queste postazioni vennero utilizzate per il controllo anticontrabbando della costa.
Le torri, all’interno del parco, alte dai dieci ai quindici metri, venivano costruite a una distanza non superiore alle tre miglia l’una dall’altra ed erano di modeste dimensioni perché non avevano compiti difensivi e generalmente non venivano assalite. Di conseguenza la guarnigione era ridotta al minimo: spesso vi si trovavano solo un castellano e un soldato.
10 km lunghezza, bassa difficoltà, 3:32 h, durata 233 m, dislivello 120 m, quota massima, 24 m quota massima, 48 m quota minima, 48 m quota di partenza, 48 m quota di arrivo.
L’itinerario inizia in corrispondenza dell’itinerario A1 bis dal cimitero di Alberese, prosegue ai piedi di Spaccasso e giunti alla Piscina del Prete, discende intercettando l’antica strada medievale di San Rabano. Costeggia prima un bosco di lecci, poi attraversa un antico oliveto sino a raggiungere la pianura. Prosegue su una strada che lambisce aziende agricole e zootecniche sino ad arrivare a Stazione di Alberese. Dopo di che si può tornare indietro dallo stesso sentiero.
11,9 km lunghezza, media difficoltà, 4:08 h, durata 253 m, dislivello 254 m, 84 m quota massima, 4 m quota massima, 8 m quota di partenza, 7 m quota di arrivo.
La partenza dell’itinerario presso la Casetta dei Pinottolai, è raggiungibile con la propria auto. Una volta acquistato il biglietto, il centro visite fornisce un’autorizzazione da apporre sul cruscotto per poter lasciare l’auto nella loc. Pinottolai.
Nel caso di acquisto online è obbligatorio di fare una doppia copia del voucher e una deve essere apposta sul cruscotto, mentre l’altra deve essere portate con sé.
Da questo punto l’itinerario prosegue lungo la strada esistente nella pineta Granducale, per una lunghezza di circa 1600 metri, fino a raggiungere il ponte in legno per il passaggio pedonale, dove un cartello segnala il percorso per l’itinerario A2.
Attraverso una fitta boscaglia si raggiunge la Torre di Castelmarino (XII sec.). In basso la pineta rigogliosa e la splendida spiaggia conducono al promontorio di Collelungo e all’omonima Torre (XVI sec.).
Delle torri esistenti nel comprensorio del Parco la maggior parte furono costruite in funzione anticorsara e dislocate sui promontori che offrono una migliore visibilità sul mare. Nella seconda metà del ‘500 il duca Cosimo dei Medici pose mano ai lavori per le Torri di Castelmarino, Collelungo, Cala di Forno su opere “già fatte dagli antichi per scoperta e sicurezza di quei mari e di quel paese”, ma anche le altre torri fuori del territorio granducale furono riadattate o costruite ex novo, sì da formare un circuito difensivo ininterrotto che si estendeva da nord a sud lungo tutta la costa della penisola. Seguendo l’itinerario A2 si arriva prima alla torre di Castel Marino (XII sec.), dove si può contemplare un panorama mozzafiato sul mare e le isole dell’Arcipelago Toscano. Poi si scende in basso, si attraversa la pineta e si arriva ad una spiaggia deserta per poi a risalire fino alla Torre di Collelungo del XVI sec.
Questi sono solo alcuni degli itinerari all’interno del parco.
Qui potete trovarne altri https://parco-maremma.it/visita-il-parco/
Via del Bersagliere 7/9,
Alberese (GR)
Tel. +39 0564 393238
email: centrovisite@parco-maremma.it
Numero diretto Bagno Medusa
Tel.: +39 (0)564 933439